L’istituto “Guarasci” di Rogliano ha ospitato il 10 dicembre 2015 lo spettacolo “Le parole degli eroi” per commemorare il centenario della prima guerra mondiale. Per l’occasione sono state ospitate anche le scuole medie del territorio. I testi raccolti da Francesco Terrone, accompagnati dalle musiche del maestro Francesco Perri, sono stati interpretati dall’attore Francesco Castiglione.
Lo spettacolo ha inizio sotto le note dell’inno di Mameli, mentre una luce soffusa illumina una scenografia povera, rappresentata da un semplice cavalletto di legno, che suggerisce l’idea di un cavalletto di mitraglia, un mantello di soldato, un elmetto, un fucile. Lo scenario dà maggiormente risalto al ruolo del protagonista, unico attore sulla scena a cui è spettato il compito di rappresentare uno scorcio della I guerra mondiale. Le luci si soffermano pian piano sulla figura del soldato, impegnato a raccontare la guerra di trincea. L’attore anima la scena con dei monologhi che richiamano le condizioni di vita dei soldati, gli aspetti più umani di una guerra sanguinosa, i sentimenti di un giovane col “sorriso smorzato”, la paura segnata negli sguardi dell’uomo-soldato. Le lettere scritte ai familiari fanno scoprire il desiderio di aggrapparsi alla vita attraverso i ricordi e le immagini di intimi angoli familiari, le poesie richiamano terribili scene di carni lacerate, di brevi amicizie nate sul fronte con cui si condivide coraggio e paura, distrutte al primo assalto contro il nemico. “Ero affamato, ferito nel corpo, lacerato nell’anima. Ero con i miei commilitoni e mi sentivo solo come un granellino di sabbia nel deserto della vita”. Tra una poesia e una lettera il richiamo a quegli eroi calabresi che seppero distinguersi durante i terribili scontri sul fronte italiano: il tenente cosentino Arnaldo De Filippis, doppia medaglia al valore (l’entrata in scena di uno strano pallone ricorda che fu il fondatore nel 1914 del Cosenza Calcio,) a cui fu intestato nel 1925 l’Idroscalo dell’Aeronautica Militare di Siracusa; la gloriosa “Brigata Catanzaro” in particolare il 141° e il 142° reggimento, la cui dedizione alla patria e l’ eroismo, dimostrato in più battaglie, furono ricambiati con le fucilazioni che rappresentano ancora oggi una delle pagine più nere della nostra storia. Testimonianze che svelano il vero volto di questa immane tragedia. Cos’è la guerra? “Uno smidollato senso di oppressioni che la maggior parte di noi vive nell’anima” scrive un soldato dal fronte. Da questo il monito a non ricadere nell’errore, a difendere strenuamente la pace, perché “la terra non torni a tremare, perché i cannoni non ricomincino a tuonare”.
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